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KLANION/CLANIUS

Palazzo Ducale di Avella, dal 28-12-13 al 6-1-14
A cura di Massimiliano Coppola
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Espongono gli artisti:
Abate Le Chat, Sabato Angiero, Raffaele Avella, Giuseppe Cacace, Gianluca Carbone, Davide Carnevale, Giuseppe Cembalo, Fiormario Cilvini, Anna Calmayer, Domenico D'Alessandro, Diana D'Ambrosio, Antonio D'Avanzo, Lucia Esposito, Roberto Iossa, Antonio Mele, Nunzio Meo, Felix Policastro, Francesco Reccia, Giuseppe Sapio,  Massimiliano Savino, Luigi Scarano, Antonello Scotti, Armando Sodano, Carlo Giuseppe Zuozo, Antonio Avello, Domenico Fatigati, Gigino Nostrale, Asmà El-Souni.

ImmagineMassimiliano Coppola
L’antica e storica Abella, l’attuale città di Avella ospita nelle Sale del Palazzo Baronale Alvarez di Toledo (XV-XVII sec.), una collettiva d’arte contemporanea dal titolo KLANION/CLANIUS, patrocinata dal Gruppo Archeologico Avellano, la Pro Loco Abella, l’Amministrazione Comunale e la Fondazione Avella Città d’Arte, nell’ambito di AbellArte, che per l’occasione promuovono l’arte contemporanea e la ricerca storica del territorio avellano, ricco di storia e retaggi culturali compositi (osco, etrusco, sannita, normanno), con la presenza di reperti archeologici di rilievo nazionale: anfiteatro, castello normanno e iscrizioni osche.
Il titolo della mostra “Clanius” rimanda all’antico fiume avellano, che con il suo corso raggiungeva i Regi Lagni e poi il mare tra la foce del Volturno ed il lago Patria, dopo aver attraversato un’area pianeggiante: la fertile Campania Felix. Siamo da pochi anni entrati nel ventunesimo secolo, in un villaggio globale dell’arte, dove parallelamente alla geo-politica vi è una geo-cultura, in cui è arduo e difficile delineare precise tendenze artistiche; siamo metaforicamente in mezzo al fiume, il Clanius; un fiume in “piena” che accoglie, nelle sue acque, nel suo alveus, artisti provenienti da tutta la Campania.
Credo che, l’idea, di dedicare una mostra all’arte italiana, e soprattutto campana, è stata sentita, fin dall’inizio, come un’esigenza di ricognizione critica, in un luogo, il Palazzo Baronale, fuori dai circuiti commerciali e di mercato dell’arte; in questo contesto, il Palazzo fa da contenitore, ed ha la funzione di aggregazione e di verifica al di fuori di ogni condizionamento o partito preso. L’evento si propone oltre al recupero e la valorizzazione dei siti archeologici avellani, vuole creare attraverso l’arte legami tra la cultura metropolitana e provinciale.
Con l’esposizione, si vuole sradicare una mentalità diffusa della gente comune, cioè quella di percepire l’arte come qualcosa di astratto e lontano dalla realtà sociale e politica in cui viviamo; invece, penso che l’arte, può e deve continuare a svolgere una funzione sociale ed antropologica, che gli appartiene da secoli. A questa elevazione sociale dell’arte contribuiscono gli artisti, gli intellettuali e il Gruppo Cultura e Atto Creativo, da me creato nel 2011, che opera sul territorio campano. L’Arte, quindi, non deve essere un esclusivo patrimonio per una ristretta cerchia culturale, ma deve coinvolgere anche il popolo, i non addetti ai lavori.
Le idee e gli interessi, del filosofo e sociologo francese Jean Baudrillard, dalla metà degli anni ottanta, si concentrano sull’arte contemporanea, si tratta di una vera riflessione sui modelli, le immagini e gli oggetti simbolici creati dalla moda, dai media e dalla pubblicità. Il filosofo scrive che questi modelli creano:«“l’iperrealtà” fatta di “simulacri” entro cui si muove l’uomo postmoderno». Proprio il concetto di “simulacro” è uno dei cardini concettuali del suo pensiero: in una società in cui la comunicazione, che per Baudrillard equivale alla “simulazione” sostituisce la produzione. Non sono più la razza, la classe sociale a creare le relazioni sociali, ma sono i codici e i modelli creati dalla proliferazione delle immagini, a produrre quell’iperrealtà che arriva ad “abolire il reale” e l’arte stessa.
Il pensiero di Baudrillard, deve far riflettere gli operatori culturali e gli artisti. Bisogna, in un certo modo, ristabilire un ordine, dare una dignità all’arte. Si deve guardare ai modelli culturali e antropologici presenti nella cultura italiana, esempi secolari di arte, reperti archeologici e beni culturali. Questi modelli, non sono un’iperrealtà, ma una realtà concreta e non immaginaria, I modelli e le immagini, di cui parlava Baudrillard, ci condizionano ogni giorno, aboliscono le stesse relazioni sociali, e cresce sempre di più l’individualismo esasperato. Quindi, promoviamo un ritorno al nostro sostrato culturale, con proposte significative, per un’arte come disciplina educativa, che si pone come obiettivo l’insegnamento dei precetti e del metodo; solo così si può resistere al virtuale, all’immaginario, all’iperrealtà fatta di simulacri, attraverso le cose semplici e attraverso l’arte.
Gli artisti presenti nella mostra avellana sono ventinove, con opere di scultura, pittura, installazioni, ceramica e fotografia. La loro partecipazione ha permesso di realizzare un evento ben qualificato, e ha tracciato una mappa, seppur sintetica, sull’attualità artistica regionale.

Un fiume di artisti che da Avella, con i lavori di Abate Le Chat, Antonio D’Avanzo, Armando Sodano, Antonio Avello, percorrono il corso dell’antico Clanius, fino ai Campi Flegrei, con la presenza in mostra degli artisti della Land Art: Andrea
Carnevale e Antonio Mele.
Da Napoli provengono gli artisti: Gianluca Carbone, Giuseppe Cembalo e Antonello Scotti.
Dalla città del filosofo Giordano Bruno provengono i maestri: Felix Policastro e Roberto lossa.
Sempre nell'ambito nolano operano, i più giovani artisti: Raffaele Avella, Giuseppe Sapio, Lucia Esposito, Massimiliano Savino.
Per la fotografia: Asmà ES-Souni e Gigino Nostrale. Dalle città di Acerra, Frattamaggiore e Afragola i maestri:
Domenico Fatigati, Francesco Reccia e la giovane artista Anna Colmayer.
Espongono, inoltre, i dieci artisti che parteciparono alla prima mostra costitutiva, del Gruppo storico Cultura e Atto Creativo, nato a Saviano nel Palazzo Allocca nell’aprile del 2011, con la partecipazione del compianto maestro napoletano Renato Barisani: Sabato Angiero, Fiomario Cilvini, Giuseppe Cacace, Nunzio Meo, Giuseppe Cembalo,Gianfranco Coppola, Diana D’Ambrosio, Antonello Scotti, Carlo Giuseppe Zuozo, Domenico D’Alessandro. 
(Massimiliano Coppola)

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RASSEGNA STAMPA
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Collettiva d'arte contemporanea KLANION/CLANIUS
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Acqua del Clanio... provocazione ambientalista.
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KLANON/CLANIUS e Storia dell'Irpinia Antica
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Klanion/Clanius mostra collettiva d'arte
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Clanius, inaugurata la mostra. storia e modernità in vetrina.
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Avella, provocazione d'artista: imbottigliata l'acqua del fiume inquinato.

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E’ stata inaugurata ufficialmente il 28 dicembre 2013, nei saloni del Palazzo Baronale di Avella, la mostra collettiva d’arte contemporanea dal titolo “KLANION/CLANIUS”. Il titolo della mostra vuole essere un omaggio a questa terra, al luogo sede della mostra e alla presenza all’interno del giardino retrostante della statua marmorea della divinità fluviale, che attraverso le sue acque, il fiume Clanio, l’ha resa fertile ed ha accomunato da secoli le diverse realtà storiche lungo il suo fluire, e in ultimo anche un omaggio agli artisti stessi che qui espongono. Provocatoriamente, ma significativo, è stato proposto per l’occasione l’imbottigliamento delle acque del Clanio, creando il marchio Klanion/Clanius-Acqua di Avella, che i partecipanti hanno potuto assaggiare, all’inaugurazione, insieme ad altri “frutti” di questa terra: noci, nocciole, olio, vino e pane cafone, prodotto artigianalmente come da antica tradizione.
La mostra organizzata dalla Pro Loco “Abella” e dal Gruppo Archeologico Avellano “Amedeo Maiuri”, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Avella e della Fondazione “Avella Città d’Arte”, è stata presentata da AbellArte, sito specifico creato da Armando Sodano, attivista della Pro Loco Abella, per la diffusione e promozione degli eventi d’arte.
Nell’ambito dell’inaugurazione della mostra è stato anche presentato il libro dell’archeologo e storico irpino Giampiero Galasso “Storia dell’Irpinia Antica”, per l’edizione De Angelis Art.
Folta la partecipazione e la presenza del pubblico che ha potuto visitare la mostra, dopo il taglio del nastro da parte dell’assessore alla cultura del Comune di Avella Agostino Vitale, guidati dall’artista e critico d’arte, nonché curatore della stessa, Massimiliano Coppola. 
Sono intervenuti alla manifestazione d’inaugurazione il Sindaco di Avella Domenico Biancardi,  il responsabile scientifico della Fondazione Antonio Tulino  il critico d’arte e curatore della Mostra Massimiliano Coppola e l’autore della pubblicazione Giampiero Galasso. Il direttore del Gruppo Archeologico Avellano “Amedeo Maiuri”, Pietro Luciano ha introdotto e coordinato i lavori. (Antonio Caruso)



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 La mostra resterà aperta dal 28 al 30 dicembre 2013 e dal 2 al 6 gennaio 2014, osservando l’orario 18.00 - 21.00. Ingresso gratuito
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