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Figli di una Patria senza ritorno
_ Materiali impiegati: legno,lamiera zincata,vecchi indumenti, spago, foglie secche.

Tecnica: installazione (quadro - scultura a parete )

Dimensioni: cm.250x100x 110.


Clicca sulle immagini per ingrandire.

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Particolare dell'opera
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Particolare dell'opera
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Sotto i particolari dell'opera.
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_Introduzione


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Cenni biografici
Scultore, pittore e restauratore, nato a San Paolo Bel Sito il 25-10-1965, docente di Discipline Plastiche presso l’I.S.A e liceo artistico “ Bruno Munari “ di Acerra (Na).
Vive e lavora a Nola in via Torino N. 23 (Napoli), sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.
Ultimamente la passione per l’archeologia sperimentale lo ha visto artefice protagonista, in quanto ha prestato la sua collaborazione professionale come ricerca di studio agli Architetti Emilio Castaldo e Vincenzo Franzese di ” Genius Loci “organizzazione a scopo no profit, per la realizzazione in scala reale della Capanna 4 del Villaggio Preistorico del bronzo antico di Nola (Na) nel nascente Parco Archeologico di San Paolo Bel Sito (Napoli) in località Vigna, la stessa capanna  realizzata in scala di riduzione esposta nel Museo del Mediterraneo di Livorno.

Ultime mostre :
- I Mostra di selezione Città di Piano di Sorrento - ottobre 2011 per segnalazione alla IX BIENNALE INTERNAZIONALE DI ROMA, che si terrà dal 21 al 30 gennaio 2012 nelle sale del Bramante in Piazza del Popolo - Chiesa Santa  Maria del Popolo di Roma;
- aBELLArte - Rassegna d’Arte – Palazzo Baronale di Avella dal 15 ottobre al 20 novembre 2011;
- Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea “CASTEL DELL’ARTE” Napoli Castel  dell’Ovo dal 5 - al 20 Novembre 2011.


La critica
Attualmente la produzione artistica di Nunzio Meo ricerca momenti di una creatività nuovo fondata su valori antropologici; essa è legata ai colori, ai materiali dei luoghi cui l’uomo  è originariamente legato, frammenti della storia di se stesso. Il suo lavoro verte sulla manipolazione e sull’utilizzo di elementi  provenienti dal mondo rurale spesso tramandati da padre in figlio, recupera oggetti e materiali poveri: legno, ferro, zinco, rame, terra, foglie e vecchi indumenti; tramutati in segni e simboli che esprimono “un passaggio vitale”, una sedimentazione storica carica di significati in accumulo. Nella opera “ Figli di una patria senza ritorno “assume come veicolo segnico le testimonianze dell’uomo e le manifestazioni quotidiane in riferimento a un dato luogo o territorio a raccontare all’uomo moderno un viaggio fatto di ansie, gioie, paure, i tremori e i singulti della vita e della morte seppelliti sotto la cenere di giovani martiri semplici e incolpi. L’opera esposta in mostra è accompagnata dal testo poetico “L’Una bandiera-spatria“del poeta Peppe Mirra. Le opere di Meo, di riconoscimento d’autenticità creativa del mondo contadino e di restituzione alle radici di una poesia che da sempre è stata fonte di civiltà e cultura delle più suggestive testimonianze di valori vissuti. Meo interpreta un’arte libera, l’uso di materiali poveri nasce dall’esigenza dell’artista di voler raccontare e comunicare l’esperienza interiore dell’uomo, i suoi spazi storico-lirici sono esemplificativi di ritualità, religiosità, comportamento, scienza delle opere e dei giorni, significazioni di fedeltà e  comunione, saggezza e consapevolezza di edificare secondo leggi di vita e giustificazione di ciclicità. La sensibilità di questo artista spazia nei vasti orizzonti dell’antropologia culturale, molte delle sue opere traggono spunto dalla madre terra  e rimandano a citazioni dell’arte povera.                                                                  (Critico d’Arte Prof. Massimiliano Coppola)

     




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