L'arena è un ovale o una ellisse?
- La prima perché lo studio e l'approfondimento sulle geometrie delle opere grandiose e monumentali, tra le quali le cupole e gli anfiteatri sono le più rappresentative del mondo classico, sono stati sempre stimolanti e oggetto spesso di forte contrasto.
- La seconda ragione perché tra gli obiettivi della pagina che ho dedicato all'anfiteatro di Avella (https://www.facebook.com/anfiteatrodiavella) c'è quello di dare dignità a un monumento così tanto importante quanto poco conosciuto; per meglio conoscerlo è anche importante, quindi, sapere come è stato progettato e costruito.
L'uno e l'altra, si potrebbe essere tentati di rispondere, perché in genere i due termini vengono spesso usati indifferentemente per descrivere due figure che si assomigliano, ma che in realtà non sono uguali, proprio perché non si possono disegnare o costruire nello stesso modo. Questo lo sanno bene i progettisti e i costruttori, perché progettare e costruire una grande struttura di forma ellittica è più complicato che farlo in forma ovale. C'è anche un'altro motivo per il quale spesso si cerca di trovare e dimostrare la differenza di queste due forme somiglianti: la ricerca della perfezione e la purezza della forma nell'arte, e quindi nell'architettura, del mondo classico. Come lo è infatti l'ellisse, che produce nel tracciarne la forma una linea che modifica in modo gradualmente costante il raggio di curvatura, ciò che non avviene nell'ovale, che mantiene una curvatura costante per poi cambiare bruscamente nell'arco successivo.
- Dimostrare questa purezza della forma, per la quale ho anche definito "gioiello" il nostro anfiteatro, è la terza ragione del perché mi sono posto la domanda.
Attraverso Google Maps, abbiamo la possibilità di poter catturare dall'alto un'immagine di ciò che è rimasto visibile dell'anfiteatro avellano. Un'immagine sufficientemente completa per ricostruire le sue geometrie, ricavando anche misure e dimensioni relativamente precise. Con software specifici si ha anche la possibilità di individuare facilmente le curve di livello, quindi le pendenze del suolo con le relative quote altimetriche e, in linea di massima attraverso confronti e approssimazioni, le altezze di parti della struttura emergenti, utili per tentare una ricostruzione virtuale di quello che poteva essere in origine il nostro anfiteatro, avvalendosi anche di un minimo di riscontro grafico e fotografico di repertorio. Ovviamente, l'indagine in sito con rilievi strumentali sarebbe l'ideale, ma per il momento mi avvolgo di tutto ciò che ho di mio disponibile.
Ecco il riepilogo delle misure dell'Anfiteatro romano.
Misure dell'anfiteatro romano A.Flavio (Anfiteatro con struttura scavata) Misure espresse in metri. Asse maggiore arena a 79.4 (270 piedi romani) Asse minore arena b 47.2 (162 piedi romani) Asse maggiore cavea A 187.8 (636 piedi romani) Asse minore cavea B 155.6 (528 piedi romani) a/b 1.68 Superficie arena in m2 Sa 2943 Superficie totale in m2 St 22951 Superficie cavea in m2 Sc 20007 Numero posti a sedere Pl 50018 Perimetro esterno P 539.4 Sa/Sc 12.8 Ampiezza fascia di cavea C 54.2
Mi piace immaginare che l'architetto di allora, dopo aver individuato l'area più congeniale alla costruzione e averla fatta spianare, predisponendola ad accogliere la struttura nella direzione NE-SO, così da appoggiarla in modo tale da sfruttarne la pendenza per il meglio lungo il lato lungo, si sia posizionato al suo centro per far conficcare proprio lì un robusto paletto, intorno al quale si sarebbe sviluppata poi concretamente tutta la sua visione progettuale.
Usando anche strumenti semplici e disponibili in rete, si può facilmente dimostrare come il fulcro della struttura, e quindi della sua stessa composizione, cioè l'arena, contiene due triangoli equilateri i cui lati sono pari alle dimensioni dell'asse minore. È un'altra delle sue peculiarità che lo rende armonioso sotto l'aspetto della composizione geometrica. È un caso? No, non lo è! Neanche questo nessuno mai l'ha raccontato, tanto meno gli archeologi. Anche per questo ritengo che bisognerebbe avere più rispetto per questo luogo ed entrarci quanto meno in punta di piedi. (Post della pagina Facebook del 10 Giugno 2020)