DINAMICHE SIMULTANEE DI VISIONI INTERIORI
Nicoletta Abate
La professionalità, in arte, di Nicoletta Abate si precisa al primo impatto con l’opera che rivela i dati armonici di una consapevolezza estetica. Si tratta di un discorso serrato, forte, composto alla giusta distanza della visione nella quale conta la dose delle luci tra le situazioni che emergono: l’immaginario segnico-pittorico non esige caricarsi di emblemi culturali, ma illuminare, tra natura e ragione, tra sognato e vissuto, un percorso alla verità che non è delle emozioni e dei sentimenti comuni.
C’è infatti un sentimento essenziale, elementare e quindi universale del sentire, che proprio nell’armonia dell’insieme affronta temi umani e giustificazioni interiori, levità d’atmosfere e registri ispirativi che decifrano codici geometrici. E spesso lo fanno con la pregnanza di quell’ineffabile energia avvertita nel farsi della realtà e del pensiero che si identifica nel termine suggestivo di tensione. Fin dal primo impatto con la produzione di questa pittrice ho avuto la testimonianza di una ricerca in cui si poteva avvertire chiaramente, e con grande soddisfazione, l’assimilazione di una lezione concreta ispirata ai grandi maestri, specie quelli del taglio emblematico dell’immagine nello spazio aperto e sintetico insieme. C’era anche quella del difficile segno incisorio che sa intercettare senza equivoci la concreta comunicazione; ho compreso di trovarmi di fronte ad una personalità nemica delle esteriorità, gelosa di una intimità che trova lo specchio ideale solo nell’arte. Cenni biografici
Dopo gli studi artistici e accademici, ha coltivato pittura e tecniche incisorie, inserendosi a pieno titolo nel panorama dell’arie italiana fin dagli anni sessanta. Nel 1966 merita il primo posto nel prestigioso «Premio Casciaro» e si impone all'attenzione della critica nella «Biennale dell’Incisione» a Macerata. La serie dei successi prosegue ininterrotta nelle personali: «Il segno oltre il racconto’), Pan Ari, Roma 1967; «Fantasie-Città», Castello di Montefusco 1968; «Epica e Lirica», Arte Club, Palermo 1980; «Fantasia d’altre città», Circolo Sociale, Caserta 1971; «Zodiaci», La Bilancia, Napoli 1974; «Campania Prima», Napoli 1916; «Linearte77», Politecnico, Napoli; «I Castelli», Maschio Angioino, Napoli 1981; «Incisioni e Disegni», Arteteka, Napoli 1983; «Forme e colori», S. Benedetto, Salerno 1984; «Ethos», Roma 1984; «Archeologia», Arteclub, Torre Annunziata 1986; «Dipinti e incisioni», La Bilancia, Napoli 1987; Del Mese & Fisher, MeischsteiWanden, Zurigo 1987. Ha intensificato l’attività espositiva dalla seconda metà degli anni ‘80 con personali ad Avellino, Prato, Cimitile, Pomigliano d’Arco, S. Giuseppe Vesuviano, partecipando a varie edizioni dell’Expo Arie di Bari e all’Expo di Bologna. Tra i riconoscimenti più recenti: 1° Premio «Pisaurum d’Oro», Fano (Pesaro); Medaglia d’Oro, Ponzano Veneto (Treviso) e Cesena. Sue opere figurano in importanti collezioni pubbliche e private, nazionali ed estere. Recensioni: «Il Mattino>’, «La Nazione», «Service», «Il Domani», «Dove», «Le Arti News», «Praxis», «Il Cittadino», «La Voce>’, «Hyria» ed altre. |
DOORS OF MEMORY di Eleanor M. Imperato
"Le porte della memoria". Ricordi di Avella dell'artista italo-americana Eleanor Maiella Imperato, in mostra presso la Galleria d'Arte Queensborough Community College - 222-05 56th Avenue, Bayside, New York 11364 - dal 8 ottobre 2015 al 10 gennaio 2016.
Insieme alla mostra di 25 fotografie originali di vecchie porte e finestre, un saggio della stessa autrice che vuole rendere omaggio al suo paese natale, Avella. Le porte e le finestre simboleggiano i suoi ricordi, gli antenati e la sua infanzia, trascorsa tra splenditi panorami di montagna e le mura di un abitato dominato dal castello medievale sulla collina. Un arco aggraziato sopra una porta blu invecchiata dal tempo, un'apertura buia fiancheggiata da pareti che assomigliano a fregi su un antico tempio in rovina, un portale che rivela una scena che ricorda un dipinto rinascimentale, ecc., e per ultima una foto di arbusti che fuoriescono da una porta chiusa a simboleggiare che la vita nasce di nuovo da antichi segreti sepolti sotto la terra. "Attraverso l'obiettivo della mia macchina fotografica ho trovato la chiave per aprire le porte della memoria che conducono ai tesori del passato". Eleanor Maiella Imperato. È scrittrice e fotografa e ha viaggiato molto, in America e Europa. esplorando anche parti lontane del mondo: Timbuktu, Macau, Beirut, Teheran, Nairobi ... per non parlare della Groenlandia, le Isole Faroe, e Nome, Alaska, dove ha diretto in una gara di slitte trainate da cani! L'Antartide è la sua prossima destinazione.
Tutte queste esperienze hanno alimentato la sua creatività che ha espresso nei suoi lavori. Dopo aver fatto ricerca sul campo in Kenya, Eleanor co-autore di una biografia di Martin e Osa Johnson, si sono sposati Avventura, con il marito, Pascal James Imperato . Woman's Work, una raccolta di poesie, è stata la sua prima pubblicazione, Purple Sins è in preparazione. Inoltre, sta collaborando con le sorelle Patrizia e Tonia Maiella alla preparazione di un libro su esperienze italo-americani durante la fine del 1950 e 1960 a New York City. Lei è attualmente nel Consiglio di Queensborough Community College College Fund, nonché nel Consiglio del Dipartimento Danza al Marymount Manhattan College dove ha conseguito una laurea in inglese e un Master in Liberal Studies alla New York University. |
ANIELLO MARTIELLO a Baiano, Palazzo Municipale. In mostra i suoi lavori dal 27 Luglio al 10 Agosto.
Le opere in mostra
Tavole su Avella realizzate durante il Corso di Fotografia di Armando Sodano
PICCOLI ARTISTI IN VETRINA
UNA CARTOLINA PER AVELLA. Avella vista e raccontata attraverso gli occhi dei bambini. Raccolta di disegni realizzati dagli alunni delle classi V durante il corso di disegno, pittura e fotografia. Progetto didattico prodotto e realizzato da Armando Sodano, durante il "Corso di disegno, pittura e fotografia" svolto per gli alunni della Scuola San Vincenzo Pallotti di Avella.
5°A – Alunni: Capriglione A., Librera F., Lippiello G., Maietta P., Pecchia G., Pedalino A., Salapete A., Bellofatto I., Biancardi R., Cesa M.L., Corrado A., D’Avella G., D’Apolito S., Fusco J.A., Lippiello F., Napolitano G., Palma D., Pedalino M.R., Perillo C., Sarno M.,
5°B – Alunni: Aschettino O., Avitabile M., Corrado G., D’Apolito R., Martone G., Muccio M., Napolitano A., Palmiero P., Piacente F., Romano A., Troilo B., Vitale E., Alaia A., Caruso V., De Luca I., D’Avanzo E., D’Avanzo S., Del Mastro M., Guerriero A., Montanaro R., |
"Imparare ad osservare e a rappresentare il paesaggio che ci circonda attraverso il disegno che, a differenza della fotografia, induce alla riflesssione per la necessità di poterne cogliere meglio i particolari. Se si disegna, quindi, si vedranno cose che prima erano passate inosservate".
Il disegno e la pittura, sono pertanto il miglior modo per rappresentare le bellezze archeologiche e paesaggistiche del nostro territorio. Attraverso di esso si forma la coscienza del loro valore, del loro rispetto e tutela. Un suggerimento, e forse un insegnamento questo, che i ragazzi hanno trasmesso anche a coloro che si occupa di arte nel nostro territorio, che spesso, trascurando le bellezze della propria terra, rivolgono altrove le loro attenzioni o "ispirazioni". Per ingrandire clicca sull'immagine grande al centro. |
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Informativa ai sensi della Legge 62/2001.
Questo sito viene aggiornato senza fissa periodicità e soltanto quanto necessita segnalare notizie ai visitatori e pertanto non può essere coinsiderato un "periodico" e nemmeno un "prodotto editoriale" in quanto gratuito e non pubblicato in forma cartacea.
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