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Da New York ricordi e poesie di Avella di Eleanor Maiella Imperato.

1/11/2015

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​
​
Avella
         
When women clear the last dish from the table
torpor settles like a veil upon my town.
I and my old muse, Memory, meander
through still, deserted streets.
 
​
She points to old doors cracked from sun and rain
murmurs, “Once there was a woman there,
She lost her husband in the war.
Her children live better lives elsewhere.”
 
Just a few steps away, she looks up,
sighs at the sight of yet another
ruined palazzo: wrought iron balconies
rust in sunlight, thick cobwebs drape the door.

 
Memory leads me by the hand
through streets carved out of woods,
noble, ancestral land that in my youth
rambled almost to the railway line.
 

Where orchards once perfumed
the air with peach and apple smells
new houses grow, glass doors shimmer,
roses sit in pots on marble tiles.

 
Memory spies an empty corner
“There was a creaky spigot in the wall,”
she laughs and I hear cold water
splashing into buckets, spilling on our feet.
 
She crosses her breast, then gently
touches crumbling stones, a hollow
that was once a shrine, not a hint of
flowers now or candle lit in prayer.
 

We reach the hill road where the castle reigns,
move to the side to let a car go by.
Memory smiles, disappears
among millennial stones.

©  Eleanor M. Imperato
​
​Avella (traduzione in Italiano)
 
Quando le donne sgombrano la tavola
il mio paese s’avvolge nel torpore.
Io e la mia vecchia musa, la Memoria,
vaghiamo tra strade desolate e mute.
 
Mi mostra porte vecchie spaccate da
pioggia e sole, sussurra, “Qui c’era una
donna, il suo uomo perso in guerra.
I figli vivono meglio altrove.”
 
Fa pochi passi, guarda in alto, sospira quando
vede ancora un altro palazzo malandato:
balconi di ferro arrugginiti al sole,
fitte ragnatele sulla porta.
 
La Memoria mi guida con la mano attraverso
strade dove prima c’era un bosco,
terra nobile e ancestrale che giungeva
quasi fino alla linea ferroviaria.
 
Dove una volta i frutteti profumavano l’aria
con pesche e mele, ora sorgono case nuove,
porte di vetro luccicano al sole,
vasi di rose sul marmo dell’entrata.
 
La Memoria scorge un angolo vuoto
“Nel muro c’era un rubinetto scricchiolante.”
Lei ride ed io sento acqua fredda che schizza
dentro secchi, che spruzza i nostri piedi.
 
Sul suo petto fa il segno della croce, poi
tocca gentilmente le pietre sbriciolate.
Un cavo che al tempo era un altare,
ora, nessuna traccia di fiori o di candele.
 
Vicino la strada di collina dove domina il castello
ci spostiamo per far passare una macchina.
La Memoria sorride, si dilegua
tra pietre millenarie.
 
© Eleanor M. Imperato, traduzione di Patrizia Maiella

Courtyard Bully
 
on a flat stone slab
in my grandmother’s courtyard
I sit, alone
weaving a daisy chain
of ivy vines and clover
a toy dog by my side
 
fragile still from fever and bronchitis
through the hoarseness of my voice
I breathe in summer
spiced with lemon scent
from ripe yellow ovals
nestled in a weave of deep green gloss
 
a harem of bored hens
scratches the hard-packed soil
looks up for a moment
as a rooster struts
crowing his manly pride
feathers and comb puffed out
 
in sudden rage he flies straight to my perch
his talons dig into my thin child’s chest
his beak pecks right between my eyes
warm blood trickles on my lips
his malicious declarations
drown out my raspy cry of pain
 
rescue comes swiftly
as my mother spies
the flurry of wings from a kitchen window
my grandmother vows
to pluck him, season him, simmer him
into a scrumptious Sunday stew


©  Eleanor M. Imperato
​
Bullo da cortile (traduzione in Italiano)
 
sola, seduta sulla lastra di pietra
nel cortile di mia nonna
intreccio una ghirlanda di
margherite, edera e trifoglio,
un cane giocattolo al mio fianco
 
ancora fragile dopo bronchite e febbre
attraverso la mia voce fioca
respiro l’aria d’estate al profumo di
limoni, ovali gialli e maturi
nascosti tra foglie verdi e luccicanti
 
un harem di galline annoiate
gratta il terreno duro e compatto
solleva per un attimo lo sguardo
mentre un gallo cammina impettito
gonfiando piume e cresta
cantando il suo orgoglio maschile
 
con ira improvvisa vola dritto verso di me,
i suoi artigli scavano il mio petto da bambina,
mi becca proprio in mezzo agli occhi
e il sangue caldo scorre sulle labbra,
le sue maligne affermazioni
sommergono il mio grido di dolore
 
il soccorso arriva subito,
quando dalla finestra di cucina
mia madre scopre un turbine d’ali,
mia nonna giura di spennarlo,
di condirlo e cucinarlo a fuoco lento,
uno stufato delizioso per il pranzo di domenica
 
© Eleanor M. Imperato, traduzione di Patrizia Maiella

Cod Liver Oil
​

cold, dark, slippery liquid
offered in a deep-bowled spoon
by an insistent hand,
shimmers like poison
in the morning light
 
grandmother’s urging
in her best, soothing voice
does not mask the taste,
I long to hide, evade
the bitter ritual
 
I surrender to a bribe of sugar
formed into a soft ball of cloth
tied with a string,
a makeshift lollipop
that lingers sweetly
on my assaulted tongue
 
© Eleanor M. Imperato


 Olio di fegato di merluzzo (traduzione in Italiano)
 
liquido freddo, scuro, viscido
offerto in un cucchiaio
da una mano insistente,
brilla come veleno
nella luce del mattino
 
nonna mi esorta
nei suoi modi più dolci,
ciò non maschera il sapore,
vorrei nascondermi,
evadere l’amaro rituale
 
mi arrendo alla promessa
di zucchero raccolto in una
morbida palla di pezza
legata con un filo,
un lecca-lecca improvvisato
che dolcemente indugia
sulla mia lingua aggredita
 
© Eleanor M. Imperato, traduzione di Patrizia Maiella

​Winter Evening
 
wind snaps wires
the feeble light
encircling
our expectant table
fails
 
mushrooms sizzle in a pan
sibilant hags
whispering secrets
filling the sudden blackness
of the room
 
hot coals in a brazier
cradled in soft beds
of ash
sputter their displeasure
as grandfather prods them
into wakefulness
 
their warm sighs
rise
reluctantly
into the winter chill
as we wait for supper
in darkness
softened
by a candle’s breath
 
© Eleanor M. Imperato
​

Sera d’inverno 
​
(traduzione in Italiano)
 
il vento spezza fili
la luce fievole
che circonda
la nostra tavola
si spegne
 
funghi sfrigolano in padella
come malelingue sibilanti
sussurrano segreti
riempiono il nero
improvviso della stanza
 
 
carboni ardenti
comodi nella loro culla
di morbide ceneri
barbugliano scontenti
quando il nonno
li incita alla sveglia
 
i loro caldi sospiri
si sollevano
con riluttanza
nell’aria fredda
mentre noi in attesa
della fragrante cena
siamo al buio
addolcito da un soffio
di candela
© Eleanor M. Imperato, traduzione di Patrizia Maiella

Cenni sulla traduttrice
 
Patrizia Maiella è una traduttrice freelance e vive a Corato, in provincia di Bari, in Italia;. ha ricevuto un'istruzione sia in Italia che negli Stati Uniti. Insieme alle sue sorelle più grandi, Eleanor M. Imperato e Tonia Maiella, collaborerà ad un libro di memorie sulla loro esperienza da immigrati durante gli ultimi anni ’50 e gli anni ’60  nella città di New York.
Patrizia vive all'ombra di un altro castello medievale sulla cima di una collina: Castel del Monte, patrimonio mondiale dell'UNESCO, eretto a metà degli anni 1200 dall'imperatore della Santa Romana Chiesa, Federico II di Svevia. Vivendo in campagna, Patrizia ha la possibilità di vivere una vita salubre in mezzo alla natura. Le sue passioni sono la lettura, il giardinaggio e gli animali.
Patrizia è madre di due ragazzi splendidi, Ester e Nicola, ed è nonna di un altrettanto splendido bambino chiamato Francesco.
E’ stato molto avvincente per Patrizia poter collaborare con la sorella Eleanor. Patrizia ha cercato di trasferire in italiano le stesse emozioni suscitate nelle poesie e nei racconti dell’autrice. Questo lavoro ha permesso alle due sorelle di conoscersi meglio.

​
Si ringrazia l'autrice Eleanor Maiella Imperato  per averci concessa l'autorizzazione di pubblicare le sue su riportate opere. 
Ai sensi delle disposizioni di legge sui diritti d'autore, se ne vieta la riproduzione, con qualsiasi mezzo, senza la relativa autorizzazione scritta dell'autrice.


Eleanor Maiella Imperato.
 
È scrittrice e fotografa e ha viaggiato molto, in America e Europa. esplorando anche parti lontane del mondo: Timbuktu, Macau, Beirut, Teheran, Nairobi ... per non parlare della Groenlandia, le Isole Faroe, e Nome, Alaska, dove ha diretto in una gara di slitte trainate da cani! L'Antartide è la sua prossima destinazione.
Tutte queste esperienze hanno alimentato la sua creatività che ha espresso nei suoi lavori. Dopo aver fatto ricerca sul campo in Kenya, Eleanor ha curato, con il marito Pascal James Imperato, una biografia di Martin e Osa Johnson.  Woman's Work, una raccolta di poesie, è stata la sua prima pubblicazione, Purple Sins è in preparazione. Inoltre, sta collaborando con le  sorelle Patrizia e Tonia Maiella alla preparazione di un libro su esperienze italo-americani durante la fine del 1950 e 1960 a New York City.
Lei è attualmente nel Consiglio di Queensborough Community College College Fund, nonché nel Consiglio del Dipartimento Danza al Marymount Manhattan College dove ha conseguito una laurea in inglese e un Master in Liberal Studies alla New York University

"I ricordi della mia città natale, Avella in Italia, sono sempre stati permeati dal calore della famiglia, dai panorami di montagna, e dalla sempre presente vista di un castello medievale su di una collina. A casa a New York, ho scritto poesie e ricordi delle mie prime esperienze ad Avella. Tuttavia, durante le mie visite di ritorno, mi sono divertita a camminare per tutto il paese scattando fotografie. Ben presto divenne chiaro che stavo creando un saggio dei miei sentimenti per Avella; non a parole, ma con le fotografie. Mi sono concentrata su vecchi edifici, vecchie porte, mura fatiscenti. Insieme alla visione di vernice scrostata e di legno grezzo, la luce del sole e le ombre mi parlavano di longevità e resistenza. Ho cominciato a vedere antiche porte e finestre come aperture nei ricordi della mia infanzia ad Avella. Mi hanno fornito un apprezzamento del passato di Avella e la vita dei miei antenati. Inoltre, servivano anche come contrasto al presente, quando fotografavo le porte moderne. Ancora più importante, però, è stata la conferma di quanto significasse veramente per me l’essere nata in questa cittadina. In questo saggio fotografico, cerco di condividere il senso di radicamento nella terra della mia nascita che si incarna nelle vecchie porte e finestre. Sono canali tra la mia eredità italiana e la mia lingua madre italiana, da un lato, e la mia identità americana adottata e la lingua inglese, dall’altro. Spero che gli spettatori, immigrati e non, sentiranno quell’attrazione primordiale che affiora nei nostri cuori, senza sminuire il forte senso d’identità che proviamo per il posto che chiamiamo casa. Cominciando con il castello, il simbolo iconico di Avella e il faro che mi attrae sempre, le foto invitano il pubblico a condividere la mia prospettiva intima su Avella. Come i vecchi portoni, Avella è bella nel suo legno stagionato; è giocosa nei picchi delle sue mura diroccate; è ancora forte e resistente come le serrature e i cardini delle sue porte. Soprattutto, lei è saggia. Lei sa che la vita è un paradosso. Allo stesso tempo antica e giovanile, Avella mostra la rinascita attraverso nuove aperture verso il mondo moderno come illustrato nelle due foto di una porta contemporanea ed un cancello di ferro. L’ultima foto in mostra rappresenta alberi che crescono sopra una porta chiusa a chiave. Ciò suggerisce che la vita sgorga di nuovo da antichi segreti sepolti sotto la terra. Possono sembrare rinchiusi per sempre, ma attraverso l’obiettivo della mia fotocamera ho trovato la chiave, ho aperto le porte della memoria, e sono entrata svelandone il tesoro nascosto”. Eleanor M. Imperato

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LA MOSTRA
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6505 Porta blu'
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0023 Vista con canne
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9935 Cerniera con erba
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4112 Porta grigia storta
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5559 Serratura
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4186 Porta con lenzuola
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5840 Finestra grata
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9670 Finestra verde
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6517 Cancello moderno di ferro
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9756 Porta con alberi in cima

Le poesie e le foto sono tratte da "Doors of Memory" (Le porte della memoria), un libro bilingue (Inglese-Italiano) di Eleanor Maiella Imperato che accompagna una mostra, dallo stesso titolo,presso  il QCC Art Gallery dal 8 Ottobre 2015 fino al 10 Gennaio 2016. 
È un libro di memorie in prosa e poesia dei primi anni di Imperato e visite successive alla sua città natale, Avella, Italia. È anche inclusa una breve panoramica della storia di Avella. Riccamente illustrato con le fotografie in mostra, il libro contiene fotografie supplementari di porte così come molte vedute della città e dei suoi luoghi iconici. La traduzione in lingua italiana è stata  eseguita dalla sorella, Patrizia Maiella, che è una traduttrice freelance che vive in Italia.
La ricchezza delle identità americana e italiana di Imperato si esprime proprio attraverso la metafora di porte che conducono dall'una all'altra.  
Il libro è disponibile presso il QCC Art Gallery, chi è interessato può chiamare il  718-631-6396 premettendo il prefisso internazionale.


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