Avella When women clear the last dish from the table torpor settles like a veil upon my town. I and my old muse, Memory, meander through still, deserted streets. She points to old doors cracked from sun and rain murmurs, “Once there was a woman there, She lost her husband in the war. Her children live better lives elsewhere.” Just a few steps away, she looks up, sighs at the sight of yet another ruined palazzo: wrought iron balconies rust in sunlight, thick cobwebs drape the door. Memory leads me by the hand through streets carved out of woods, noble, ancestral land that in my youth rambled almost to the railway line. Where orchards once perfumed the air with peach and apple smells new houses grow, glass doors shimmer, roses sit in pots on marble tiles. Memory spies an empty corner “There was a creaky spigot in the wall,” she laughs and I hear cold water splashing into buckets, spilling on our feet. She crosses her breast, then gently touches crumbling stones, a hollow that was once a shrine, not a hint of flowers now or candle lit in prayer. We reach the hill road where the castle reigns, move to the side to let a car go by. Memory smiles, disappears among millennial stones. © Eleanor M. Imperato
Avella (traduzione in Italiano)
Quando le donne sgombrano la tavola il mio paese s’avvolge nel torpore. Io e la mia vecchia musa, la Memoria, vaghiamo tra strade desolate e mute. Mi mostra porte vecchie spaccate da pioggia e sole, sussurra, “Qui c’era una donna, il suo uomo perso in guerra. I figli vivono meglio altrove.” Fa pochi passi, guarda in alto, sospira quando vede ancora un altro palazzo malandato: balconi di ferro arrugginiti al sole, fitte ragnatele sulla porta. La Memoria mi guida con la mano attraverso strade dove prima c’era un bosco, terra nobile e ancestrale che giungeva quasi fino alla linea ferroviaria. Dove una volta i frutteti profumavano l’aria con pesche e mele, ora sorgono case nuove, porte di vetro luccicano al sole, vasi di rose sul marmo dell’entrata. La Memoria scorge un angolo vuoto “Nel muro c’era un rubinetto scricchiolante.” Lei ride ed io sento acqua fredda che schizza dentro secchi, che spruzza i nostri piedi. Sul suo petto fa il segno della croce, poi tocca gentilmente le pietre sbriciolate. Un cavo che al tempo era un altare, ora, nessuna traccia di fiori o di candele. Vicino la strada di collina dove domina il castello ci spostiamo per far passare una macchina. La Memoria sorride, si dilegua tra pietre millenarie. © Eleanor M. Imperato, traduzione di Patrizia Maiella
Courtyard Bully
on a flat stone slab in my grandmother’s courtyard I sit, alone weaving a daisy chain of ivy vines and clover a toy dog by my side fragile still from fever and bronchitis through the hoarseness of my voice I breathe in summer spiced with lemon scent from ripe yellow ovals nestled in a weave of deep green gloss a harem of bored hens scratches the hard-packed soil looks up for a moment as a rooster struts crowing his manly pride feathers and comb puffed out in sudden rage he flies straight to my perch his talons dig into my thin child’s chest his beak pecks right between my eyes warm blood trickles on my lips his malicious declarations drown out my raspy cry of pain rescue comes swiftly as my mother spies the flurry of wings from a kitchen window my grandmother vows to pluck him, season him, simmer him into a scrumptious Sunday stew © Eleanor M. Imperato
Bullo da cortile (traduzione in Italiano)
sola, seduta sulla lastra di pietra nel cortile di mia nonna intreccio una ghirlanda di margherite, edera e trifoglio, un cane giocattolo al mio fianco ancora fragile dopo bronchite e febbre attraverso la mia voce fioca respiro l’aria d’estate al profumo di limoni, ovali gialli e maturi nascosti tra foglie verdi e luccicanti un harem di galline annoiate gratta il terreno duro e compatto solleva per un attimo lo sguardo mentre un gallo cammina impettito gonfiando piume e cresta cantando il suo orgoglio maschile con ira improvvisa vola dritto verso di me, i suoi artigli scavano il mio petto da bambina, mi becca proprio in mezzo agli occhi e il sangue caldo scorre sulle labbra, le sue maligne affermazioni sommergono il mio grido di dolore il soccorso arriva subito, quando dalla finestra di cucina mia madre scopre un turbine d’ali, mia nonna giura di spennarlo, di condirlo e cucinarlo a fuoco lento, uno stufato delizioso per il pranzo di domenica © Eleanor M. Imperato, traduzione di Patrizia Maiella
Cod Liver Oil
cold, dark, slippery liquid offered in a deep-bowled spoon by an insistent hand, shimmers like poison in the morning light grandmother’s urging in her best, soothing voice does not mask the taste, I long to hide, evade the bitter ritual I surrender to a bribe of sugar formed into a soft ball of cloth tied with a string, a makeshift lollipop that lingers sweetly on my assaulted tongue © Eleanor M. Imperato
Olio di fegato di merluzzo (traduzione in Italiano)
liquido freddo, scuro, viscido offerto in un cucchiaio da una mano insistente, brilla come veleno nella luce del mattino nonna mi esorta nei suoi modi più dolci, ciò non maschera il sapore, vorrei nascondermi, evadere l’amaro rituale mi arrendo alla promessa di zucchero raccolto in una morbida palla di pezza legata con un filo, un lecca-lecca improvvisato che dolcemente indugia sulla mia lingua aggredita © Eleanor M. Imperato, traduzione di Patrizia Maiella
Winter Evening
wind snaps wires the feeble light encircling our expectant table fails mushrooms sizzle in a pan sibilant hags whispering secrets filling the sudden blackness of the room hot coals in a brazier cradled in soft beds of ash sputter their displeasure as grandfather prods them into wakefulness their warm sighs rise reluctantly into the winter chill as we wait for supper in darkness softened by a candle’s breath
© Eleanor M. Imperato
Sera d’inverno
(traduzione in Italiano) il vento spezza fili la luce fievole che circonda la nostra tavola si spegne funghi sfrigolano in padella come malelingue sibilanti sussurrano segreti riempiono il nero improvviso della stanza carboni ardenti comodi nella loro culla di morbide ceneri barbugliano scontenti quando il nonno li incita alla sveglia i loro caldi sospiri si sollevano con riluttanza nell’aria fredda mentre noi in attesa della fragrante cena siamo al buio addolcito da un soffio di candela
© Eleanor M. Imperato, traduzione di Patrizia Maiella
Cenni sulla traduttrice Patrizia Maiella è una traduttrice freelance e vive a Corato, in provincia di Bari, in Italia;. ha ricevuto un'istruzione sia in Italia che negli Stati Uniti. Insieme alle sue sorelle più grandi, Eleanor M. Imperato e Tonia Maiella, collaborerà ad un libro di memorie sulla loro esperienza da immigrati durante gli ultimi anni ’50 e gli anni ’60 nella città di New York. Patrizia vive all'ombra di un altro castello medievale sulla cima di una collina: Castel del Monte, patrimonio mondiale dell'UNESCO, eretto a metà degli anni 1200 dall'imperatore della Santa Romana Chiesa, Federico II di Svevia. Vivendo in campagna, Patrizia ha la possibilità di vivere una vita salubre in mezzo alla natura. Le sue passioni sono la lettura, il giardinaggio e gli animali. Patrizia è madre di due ragazzi splendidi, Ester e Nicola, ed è nonna di un altrettanto splendido bambino chiamato Francesco. E’ stato molto avvincente per Patrizia poter collaborare con la sorella Eleanor. Patrizia ha cercato di trasferire in italiano le stesse emozioni suscitate nelle poesie e nei racconti dell’autrice. Questo lavoro ha permesso alle due sorelle di conoscersi meglio.
Si ringrazia l'autrice Eleanor Maiella Imperato per averci concessa l'autorizzazione di pubblicare le sue su riportate opere.
Ai sensi delle disposizioni di legge sui diritti d'autore, se ne vieta la riproduzione, con qualsiasi mezzo, senza la relativa autorizzazione scritta dell'autrice. |
Eleanor Maiella Imperato.
È scrittrice e fotografa e ha viaggiato molto, in America e Europa. esplorando anche parti lontane del mondo: Timbuktu, Macau, Beirut, Teheran, Nairobi ... per non parlare della Groenlandia, le Isole Faroe, e Nome, Alaska, dove ha diretto in una gara di slitte trainate da cani! L'Antartide è la sua prossima destinazione. Tutte queste esperienze hanno alimentato la sua creatività che ha espresso nei suoi lavori. Dopo aver fatto ricerca sul campo in Kenya, Eleanor ha curato, con il marito Pascal James Imperato, una biografia di Martin e Osa Johnson. Woman's Work, una raccolta di poesie, è stata la sua prima pubblicazione, Purple Sins è in preparazione. Inoltre, sta collaborando con le sorelle Patrizia e Tonia Maiella alla preparazione di un libro su esperienze italo-americani durante la fine del 1950 e 1960 a New York City. Lei è attualmente nel Consiglio di Queensborough Community College College Fund, nonché nel Consiglio del Dipartimento Danza al Marymount Manhattan College dove ha conseguito una laurea in inglese e un Master in Liberal Studies alla New York University
"I ricordi della mia città natale, Avella in Italia, sono sempre stati permeati dal calore della famiglia, dai panorami di montagna, e dalla sempre presente vista di un castello medievale su di una collina. A casa a New York, ho scritto poesie e ricordi delle mie prime esperienze ad Avella. Tuttavia, durante le mie visite di ritorno, mi sono divertita a camminare per tutto il paese scattando fotografie. Ben presto divenne chiaro che stavo creando un saggio dei miei sentimenti per Avella; non a parole, ma con le fotografie. Mi sono concentrata su vecchi edifici, vecchie porte, mura fatiscenti. Insieme alla visione di vernice scrostata e di legno grezzo, la luce del sole e le ombre mi parlavano di longevità e resistenza. Ho cominciato a vedere antiche porte e finestre come aperture nei ricordi della mia infanzia ad Avella. Mi hanno fornito un apprezzamento del passato di Avella e la vita dei miei antenati. Inoltre, servivano anche come contrasto al presente, quando fotografavo le porte moderne. Ancora più importante, però, è stata la conferma di quanto significasse veramente per me l’essere nata in questa cittadina. In questo saggio fotografico, cerco di condividere il senso di radicamento nella terra della mia nascita che si incarna nelle vecchie porte e finestre. Sono canali tra la mia eredità italiana e la mia lingua madre italiana, da un lato, e la mia identità americana adottata e la lingua inglese, dall’altro. Spero che gli spettatori, immigrati e non, sentiranno quell’attrazione primordiale che affiora nei nostri cuori, senza sminuire il forte senso d’identità che proviamo per il posto che chiamiamo casa. Cominciando con il castello, il simbolo iconico di Avella e il faro che mi attrae sempre, le foto invitano il pubblico a condividere la mia prospettiva intima su Avella. Come i vecchi portoni, Avella è bella nel suo legno stagionato; è giocosa nei picchi delle sue mura diroccate; è ancora forte e resistente come le serrature e i cardini delle sue porte. Soprattutto, lei è saggia. Lei sa che la vita è un paradosso. Allo stesso tempo antica e giovanile, Avella mostra la rinascita attraverso nuove aperture verso il mondo moderno come illustrato nelle due foto di una porta contemporanea ed un cancello di ferro. L’ultima foto in mostra rappresenta alberi che crescono sopra una porta chiusa a chiave. Ciò suggerisce che la vita sgorga di nuovo da antichi segreti sepolti sotto la terra. Possono sembrare rinchiusi per sempre, ma attraverso l’obiettivo della mia fotocamera ho trovato la chiave, ho aperto le porte della memoria, e sono entrata svelandone il tesoro nascosto”. Eleanor M. Imperato
Le poesie e le foto sono tratte da "Doors of Memory" (Le porte della memoria), un libro bilingue (Inglese-Italiano) di Eleanor Maiella Imperato che accompagna una mostra, dallo stesso titolo,presso il QCC Art Gallery dal 8 Ottobre 2015 fino al 10 Gennaio 2016.
È un libro di memorie in prosa e poesia dei primi anni di Imperato e visite successive alla sua città natale, Avella, Italia. È anche inclusa una breve panoramica della storia di Avella. Riccamente illustrato con le fotografie in mostra, il libro contiene fotografie supplementari di porte così come molte vedute della città e dei suoi luoghi iconici. La traduzione in lingua italiana è stata eseguita dalla sorella, Patrizia Maiella, che è una traduttrice freelance che vive in Italia. La ricchezza delle identità americana e italiana di Imperato si esprime proprio attraverso la metafora di porte che conducono dall'una all'altra. Il libro è disponibile presso il QCC Art Gallery, chi è interessato può chiamare il 718-631-6396 premettendo il prefisso internazionale. |
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A cura di Armando Sodano
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Marzo 2021
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