In fin dei conti non avevano tutti i torti, quell'ammasso centrale di gradinate era la cosa che li aveva più attratti, magnetizzato l'interesse, e perciò disorientati.
Speriamo che almeno questa sera mangeranno delle buone nocciole.
Sul belvedere dell'infopoint un gruppo di visitatori, provenienti da Napoli, si è avvicinato a noi mentre disegnavamo. Succede spesso quando si dipinge all'aria aperta: la pittura è magia, attrae, affascina, forse perché fa vedere ciò che non si vede.
Quello che ci ha colpiti, infatti, è che, nonostante ce lo avessero di fronte, non riuscivano a vedere l’anfiteatro, cioè non riuscivano a comprenderne la forma, come essa fosse collocata e distribuita, rispetto al paesaggio che avevano di fronte, perciò se lo sono messi a guardare sui nostri disegni, chiedendoci, incuriositi, con voglia di sapere, spiegazioni e storia.
In fin dei conti non avevano tutti i torti, quell'ammasso centrale di gradinate era la cosa che li aveva più attratti, magnetizzato l'interesse, e perciò disorientati.
Comunque erano venuti da Napoli per la sagra delle nocciole e l’archeologia di Avella, alla fine, non li aveva colpiti più di tanto, nonostante che una guida avesse detto loro, come effettivamente noi abbiamo ascoltato, che è meglio visitare gli scavi di Avella, rispetto a quelli di Pompei, perché ad Avella l’aria è più fresca. Ironia della sorta, proprio mentre un po’ più in fondo bruciavano le foglie.
Mi è dispiaciuto molto, purtroppo la magia della pittura era finita lì, null'altro ha potuto rispetto alla realtà.
Speriamo che almeno questa sera mangeranno delle buone nocciole.
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A cura di Armando Sodano
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Marzo 2021
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